“Tutto quello da sapere sul come allenarli”
Il cervello è un organo come gli altri e come tale va allenato e, contrariamente a quanto si credeva sino a poco tempo fa, anche in età avanzata non si perde mai la capacità di formare nuove connessioni e quindi di apprendere. Pertanto, dobbiamo essere fiduciosi anche quando si ha a che fare con giocatori di calcio già in età adulta. Possiamo intervenire per aiutare a migliorarsi chiunque lo desideri. Il cervello, come ci insegnano i neuroscienziati, ha doti neuroplastiche infinite.
Il giocatore libero di scegliere, il giocatore scegliente, deve essere necessariamente un giocatore pensante? Oppure l’essere umano è in grado di capire e scegliere senza pensare?
Alla radice del “mito del giocatore pensante” si pone la teoria neurofisiologica classica che interpreta il funzionamento del cervello secondo un modello seriale. Sebbene i suoi costrutti teorici siano stati superati già da tempo dalle odierne conoscenze neuroscientifiche, la sua influenza sulla teoria e metodologia dell’allenamento – non solo calcistica – è ancora attuale e ne impedisce il necessario rinnovamento.
Per molto tempo si è pensato che il percorso fosse:
- Input esterno
- Aree Sensoriale
- Aree Associative
- Aree Motorie
- Movimento
E invece non è così!
Il sistema motorio non ha, come si credeva un tempo, un ruolo meramente esecutivo, ma è implicato anche nelle attività percettive ed elaborative.